decisamente nelle ultime settimane la canzone in cima ai miei ascolti e’ stata break the night with colour dal nuovo album di richard ashcroft. C’e’ qualcosa di classico in quella canzone, con quel sapore bittersweet che mi fa apprezzare richard e lo fa sentire vicino, anche nelle sue foto c’e’ qualcosa che mi ricollega ad anni e momenti un po’ lontani ora . inoltre c’e’ il fattore cronologico: e’ interessante pensare che richard, ani di franco e ben harper, quindi tre degli artisti che stimo maggiormente hanno piu’ o meno la mia eta’. Ritornando alla canzone, ha quell’equilibrio proprio della semplicita’, alla fine sono due giri di 4 accordi (Dm, F, C, G e Am, Em, F, C ) e rende bene anche nella versione acustica su iTunes , piu’ lenta, dove il flauto e la slide accarezzano la melodia come nella versione cd fa la chitarra twang e forse una slide elettrica o comunque un onda sinusoidale pura come un budino arancione.
Nell’originale e anche nel video si sentono dei leggeri cracks come da puntina sul vinile, stesi sulla trama degli accordi sul clavicembalo.
Non ancora soddisfatto, ho estratto l’audio dalla versione live contenuta nel DVD che accompagna il cd e quindi posso variare su almeno tre versioni. Ci sono passaggi nel testo che mi risuonano costantemente :
The corridors of discontent that i’ve been travelling
On the lonely search for truth, the world’s so frightening
Nothing’s going right today ‘cause nothing ever does
…
Time for me to break my cover
Time for me to move ahead
…
you think i’m giving it up , here i come again
ma nonostante le mie parole, la bellezza della canzone rimane lontana e solo parzialmente descrivibile, come dice Springsteen aprendo VH1 storytellers :
talking about music is like talking about sex, can you describe it ? are you supposed to ?