Aver visto a sorpresa Ben Harper cantare dal vivo Lifeline nel programma di Fazio stasera su Rai 3 è stata una piacevole sorpresa e mi ha ricordato che volevo lasciare una traccia qui sul suo ultimo disco : Lifeline.
Quando prendo un disco cerco subito la posizione della title track, nel caso ci sia, ovvio. I dischi che hanno la title track come primo brano mi sembrano un po’ scontati, come una che te la da alla prima uscita. Come secondo brano e’ una scelta gia’ piu’ comune, piu’ o meno in mezzo fa immaginar che ci sia un percorso per arrivarci, nel caso di Lifeline, e’ l’ultima traccia e anche quella musicalmente più fragile, meno appariscente, dove anche se usa la sua weissenborn lo fa senza scorribande di slide sulla base un semplice tempo in 3/4. Il testo mi colpisce (i don’t want to wait a lifetime, yours or mine, can’t you see me reaching for the lifeline) , già lo aveva fatto la prima volta che l’avevo sentita dal vivo . La prima impressione comunque del disco qualche settimana fa’ era ok, carino ma un po’ moscio, insomma le canzoni sembrano tutte uguali e spente. Poi notavo questa contraddizione tra il testo ad esempio di fight outta you che ti immagineresti con una musica sotto bella presente e invece tutto trattenuto, ma forse non dovrei sorprendermi degli ossimori di Ben, per uno che suona con una band che si fa chiama the innocent criminals. Riascoltando il disco con calma si apprezza meglio il sound, caldo, registrato in una settimana in questo studio parigino e che può vantarsi di dire non sono stati usati orpelli computerizzati per produrre il disco, insomma old school.E’ ovvio che quando uno guarda ad una buona discografia viene naturale il confronto con la brillantezza di Fight for your Mind ( come potrei dire per Little Plastic Castle della sua quasi coetanea Ani DiFranco, però poi si direbbe non c’e’ evoluzione etc etc. Io penso che il disco sia buono, che le idee e testi siano coerenti con il percorso di Ben, e spero di poterlo nuovamente vedere dal vivo perche li’ sa dare il suo meglio.