Che il traffico aereo europeo potesse essere praticamente fermato per diversi giorni per la cenere dispersa da un vulcano islandese e’ uno di quegli eventi poco prevedibili e da ricordarsi.
Nel mio caso sono stato solo marginalmente toccato volando giovedì’ scorso dalla spagna in italia, ma considerato che dall’inizio dell’anno ho preso 16 volte l’aereo la cosa non mi e’ indifferente.
Forse c’e’ eccesso di allarmismo, un po’ come nel caso dell’influenza aviaria, ma ovviamente nessuno vuole essere su un aereo che cade per quel motivo. Sara’ interessante vedere come evolve la cosa, tra gli scenari di ritorno alla normalita’ in pochi giorni a quelli che rievocano il 1816,l’anno senza estate causa eruzione vulcanica, ma in un mondo decisamente meno interconnesso e senza aerei.