Alain De Botton e’ un giovane (classe 1969) scrittore che secondo me ha il pregio di coniugare una conoscenza approfondita con un una leggerezza nello scrivere che rende la lettura avvincente. Di lui avevo letto anni fa “Cos’e’ una ragazza” e un paio di mesi fa il suo ultimo libro : Architettura e felicita’.
Il libro e’ un saggio sul rapporto tra architettura e design la loro fruizione, in varie epoche e contesti, per approfondire il significato di un linguaggio che parla a chi abita in una casa o a chi si trova per un quartiere. Nell’assenza di un criterio di bellezza universalmente valido, la ricerca del significato e del conforto dell’ambiente creato dall’architettura in cui si vive e’ un percorso avvincente. Cito dalla seconda di copertina che riassumere abbastanza bene il concetto :
“Attraverso una ricca casistica e insieme facendo ricorso alla verve del narratore, De Botton indaga, nella molteplicita’ delle sue sfaccettature, l’influenza del design sull’essere umano, design che suscita sensazioni e riflessioni, modifica l’umore, fornisce stimoli al miglioramento. Imparando a ritrovare in edifici e oggetti doti e qualità presenti anche nell’uomo avremo dunque l’occasionie di conoscere meglio noi stessi. E’questa dopotutto, la fonte della vera felicità.”
Il libro mi sembra ben riuscito e di lettura interessante non solo per “gli addetti ai lavori” ma per chiunque abbia un occhio attento e curioso a cio’ che lo circonda, apartire dalla sua casa. Una piccola nota : il titolo originale è : “The architecture of Happiness“, a me sembra qualcosa si sia perso nella traduzione in italiano, anche se forse allo scopo di renderlo più comprensibile ai molti.