Lavoro e tempo libero : parte I
Tra le altre canzoni presenti nel sampler RBR 2004 di cui parlavo ne ritrovo una di Utah Phillips che avevo citato tanto tempo fa su queste pagine e che mi offre il pretesto per parlare di lavoro e tempo libero. Quel passaggio, tradotto suonerebbe come :
“ho imparato da giovane che l’unica vera vita che avevo, era quella della mia mente, ma se e’ vero che l’unica vera vita di cui dispongo e’ quella della mia mente, che senso ha dare la mia mente a qualcuno per otto ore al giorno per un
uso specifico aspettandosi che alla fine del giorno venga restituita integra
?”
Ovviamente si tratta di una posizione estrema nelle parole di un vagabondo (per chi interessa, la trascrizione di “bum on the rod” sta qui ) comunque in molti, troppi, casi il lavoro non rappresenta la realizzazione delle proprie capacita’ o comunque un ambiente soddisfacente. Quando poi il lavoro e’ precario o se vogliamo usare un eufemismo : flessibile, o ancora di piu’: non si trova, la frustrazione aumenta, certo, con essa anche il tempo libero.