Sono tornato un po’ spiazzato dal concerto di Dan Bern a Sesto Calende,forse e’ solo perche’ ho bene in mente quello di Londra all’inizio del mese. Comunque, arrivo in questo parco Europa , entro e trovo in un locale un palco una tavolata di anziani, la cosa mi perplime e scopro che in realta’ suonano in un locale li’ attaccato, il locale in questione ha piu’ del circolo di paese che del bar sgrauso, se gia’ l’anno scorso a Gallarate non si puo’ certo dire che la folla fosse oceanica, qui ancora meno, saremmo stati 40 persone, un’atmosfera un po’ surreale, come se suonasse dentro il salotto di casa. Aprono i Greyhound Soul una band americana il cui cantante ha una voce alla Tom waits, piu’ giovane. Atmosfere alla Shivaree di Goodnight moon, ecco sottraete la tipa che sussurra e mettete il tipo dalla voce roca (il bilancio ci perde, almeno secondo me).
Arriva Dan e band molto rilassati, parecchi pezzi direi dell’ultimo album, o comunque non noti, non saprei dire se Dan fosse piu’ rilassato o scazzato, magari il fatto stesso di trovarsi in un posto molto piccolo e oltretutto nemmeno pieno e con gente seduta a tavolini rotondi forse non lo ha acceso a dovere, comunque performance onesta ma decisamente breve, penso meno di un’ora. dopo di che bye. Applausi, ma non ritornano, il batterista bello che bello si cala i pantaloni, rimane in costume e… si tuffa in piscina…
Alla fine il Carlini convince Dan a suonare ancora qualcosae lui dice di andar fuori con lui all’aperto sul bordo piscina e li’ appoggiato ad un muro, a distanza di un paio di metri suona 4 pezzi solo chitarra, e il primo e’ Thunder Road di Springsteen. Il fatto di essere stati li’ attorno a lui, come fosse un qualsiasi menestrello sconosciuto aggiunge ulteriore spiazzamento, really.