Che dire del concerto di Ani in quel di Paderno Dugnano? un tempo scrivevo le mie brave recensioni e per lo piu’ in inglese, in modo che tutti ne beneficiassero worldwide, ora saro’ forse un po’ piu’ pigro per cui per ora ci butto solo due righe in italiano. Per essere sintetici : bello, molto bello, lo so che suona banale, per uno poi che dopo tre anni e’ dodici volte che l’ha vista in concerto, pero’ forse questo e’ proprio la cosa piu’ sorprendende di Ani : fare una quantita’ enorme di concerti ed essere sempre su ottimi livelli, continuare, e capire perche’ lo fa, perche’ e’ veramente una joyful girl come ha cantato nel bis e lo capivi, lo vedevi. Ho trovato molto intensi anche i momenti dove era solo lei e chitarra (Names and Dates che ha aperto il concerto) o in formazione ridotta, come per Rock Paper Scissors con Julie all’organo e Revelling con Hans al sax. oppure in Dilate, this song is about me ha detto iniziandola. Assolutamente notevole anche Maceo Parker che ha aperto con la sua full band carica di funk energetico, vedere questa energia e la frontline con lui e gli altri in vestito scuro e cravatta sotto il caldo micidiale di questa ex cava era ga’ uno spettacolo.
Per l’interrogativo che mi ponevo prima, si, posso sinceramente dire che una data sola mi ha soddisfatto, e’ una cosa diversa “seguire un tour” c’e’ quel clima che si crea con gli altri compagni di viaggio e tutte le menate, guidare, trovare dove dormire, ma questa volta andava bene proprio cosi’