finiti i diari di Keith Haring, una lettura decisamente inspiring, anche per chi non e’ un artista o nemmeno un esperto in materia.

Alcuni passaggi estratti : citando un’intervista a George Condo, un pittore apprezzato da KH, ad una domanda su vita e arte, quale delle due sia piu’ importante, George risponde che e’ piu’ importante l’arte perche’ e’ immortale. A quel tempo (1987) Keith non sapeva o non era certo ancora di avere l’AIDS e quindi non sapendo se avesse i giorni contati conclude che cio’ che conta e’ fare il piu’ possibile, il piu’ velocemente possibile, […]

“sono sicuro che cio’ che restera’ in vita dopo la mia morte sara’

sufficientemente importante per sacrificare il mio lusso e il mio tempo libero.”

Un altro punto che mi ha colpito e’ il rispetto e la considerazione per i bambini, non a caso il bimbo che gattona (come quello sulla copertina dei diari) e’ assurto a suo logo :

“Non c’e’ nulla che mi renda piu’ felice che far sorridere un bambino. La ragione

per la quale il “bebe’” e’ diventato il mio logo o la mia firma e’ che si tratta dell’esperienza piu’ pura e positiva dell’esistenza umana”

Infine lo stupore davanti al giardino delle delizie di Bosch al Prado, un senso di “iperrealta’, il cui effetto, considerato che si tratta un dipinto del 1500, e’ alquanto strabiliante ancora oggi.

Stupore che condivido, probabilmente e’ l’opera che mi era rimasta piu’ impressa la prima volta che ho visitato il Prado nel 1985 e ancora all’inizio del 2004 ho voluto rimirarla per bene.

due cose degli USA che mi danno soddisfazione e accumunate in questo momento dall’impegno politico: Bruce che prende posizione con Kerry e Ani che intanto richiama al voto gente che comunque ha perso interesse per la politica.

su questo sito post upgrade del server non solo i commenti (messi a giusto riposo) sono saltati ma anche una cosa anche indolore come i permalink, dopo giusto un intervento di emergenza sul template, mi verrebbe quasi voglia di un restyling globale, peccato che il tempo a disposizione in questo paio di giorni di extra summer break sia ormai finito

di Hamell on Trial sapevo che aveva aperto dei concerti di Ani DiFranco, ne avevo sentito anche una registrazione ma non mi aveva colpito particolarmente quanto “don’t kill” che sto ascoltando in loop ed e’ inclusa nel cd promozionale della rbr 2004 : potente seria e ironica al punto giusto considerato il soggetto.

Se Keith Haring fosse vissuto giusto in questi tempi invece che i diari avrebbe probabilmente tenuto un blog. E’ una lettura interessante, dove si mescolano appunti quotidiani a riflessioni piu’ articolate sull’arte e la vita, il tutto in un arco di tempo di dodici anni.

mentre cercavo di mettere a posto i commenti sul weblog (operazione con la piu’ bassa utilita’ e priorita’ in questo summer break, ma con l’umidita’ modello vietnam un po’ di challenge ci vuole, vedo che ora su blogger c’e’ anche l’editor RTF, sono troppo avanti, pero’ mi fa piacere sapere che su quella direzione c’ero gia’ arrivato un annetto fa con un mio cms autoctono 

due parole nuove da aggiungere al mio dizionario motociclistico : uncorking e rejetting nella speranza di raggiungere un equilibrio zen sulla carburazione del mio intruder vs1400 che gli consentano di non ingolfarsi e partire non imballato quando caldo.

mi sa che il bilancio dei concerti rimane a zero: mentre che giravo per internet alla ricerca di info logistiche apprendo che il concerto di domani dei Muse a Bergamo e’ stato cancellato per lutto familiare. Condoglianze al batterista della band.

il bilancio personale semestrale vede tra le varie voci 12 viaggi aerei ma finora nessun concerto. Speriamo di rimediare a questo in extremis con il concerto dei Muse a Bergamo il 30/6

Sicuramente non posso definirmi un appassionato di calcio, soprattutto del campionato italiano, d’altronde quando gli altri bambini giocavano a pallone io costruivo un circuito convertitore luce -> suono, comunque non posso non dire che la partita di ieri tra Portogallo e Inghilterra sia stata veramente avvincente. Entrambe le squadre, da prospettive diverse, hanno speso con intensita’ le proprie energie e se c’e’ una lezione che si puo’ ricordare e’ quella di non mollare mai, anche su una partita lunga con i supplementari e i rigori, di credere in quello che stai facendo e di farlo verosimilmente divertendoti.