dont click it . period, anzi punto.
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jeanspod
A me l’iPod piace come dire, nudo, certo che pero’ si graffia in pratica solo a guardarlo. Per cui una qualche protezione, almeno per quando lo si porta in giro, puo’ aver senso, quello che di senso non ne ha molto e’ pagare 30 o 40 euro per un guscetto in plastica, oltretutto bruttino, oppure ad una cifra simile il set di 7 calzine Apple, che dico, ma se uno ne volesse una sola ?
Quindi sfruttando un paio di jeans vissuti, e’ bastato scucirne una tasca e ricucire addosso il vestitino che vedete (grazie mamma) : l’ho chiamato jeanspod.
La cosa interessante e’ che essendo molto aderente, in pratica si puo’ comandare la rotella sfiorando il tessuto: una nuova esperienza tattile di user interface.
Giusto per sfruttare lo spazio libero attorno alla foto e in tema con la canzone che suonava al momento dello scatto, nonche’ un paio di post fa, il file midi del riff di impressioni di settembre, da usare come suoneria del cellulare (testato sul mio nokia 6610i) sta qui
rainy sunday
Questa domenica il tempo piovoso non consente di prolungare la serie delle domeniche attive all’aria aperta, giusto per tener traccia: due domeniche fa e’ stata la volta di una camminata al Rifugio Pastore sopra Alagna , la scorsa di una biciclettata di quasi 40 km con tappa al bancolat , in pratica in una cascina vicino a novara si puo’ prelevare latte appena munto.
Questa volta invece un po’ di lavoro sul sito, per cominciare a organizzare i racconti di viaggio, in effetti una sezione viaggi c’era gia’ molti anni fa, ancora prima di avere questo dominio, ma ora diciamo che c’e’ molto piu’ materiale che spero possa interessare. E poi un po’ di navigazione su internet, per cercare di capire cosa sia questo web 2.0, scoprire che webdesigner/blogger mitici d’oltreoceano che seguivo da anni si sono nel frattempo sposati tra loro e mille altri percorsi ancora
impressioni di settembre
nonostante la canzoncina che si sente per radio, settembre e’ tornato, il lavoro ha ripreso il suo ritmo accellerato nel classico crescendo di fine anno, lasciando poco tempo per altre cose, non mi dispiacerebbe pero’ riuscire a piazzare in questo autunno un qualche evento eno-gastronimico o un weekendino in viaggio, ma come se sei appena tornato ? eh che ci si puo’ fare…
Per chiudere sul tema delle canzoni settembrine, partendo da una ricerca sonora sono approdato a conoscere meglio “impressioni di settembre“, una canzone della PFM del 1972, ora ho il riff celebre suonato col sintetizzatore moog (btw, il cui creatore, Robert Moog si e’ spento poche settimane fa) in testa e non se ne vuole andare, ne ho gia’ scaricata una versione storica e da iTunes una verosimilmente rimasterizzata oltre all’interpretazione di Franco Battiato, il file midi e’ gia’ nelle mie mani e ora devo solo ritrovare un soft synth per rendere al meglio quel suono e usarlo come pretesto per spolverare la tastiera.Il passo finale direi sara’ mettere il riff come suoneria del cellulare, e chi mi conosce sa che la suoneria la cambio a distanza di anni.
give credit where credit is due
magari leggendo l’ultimo post avrete notato uno stile un po’ diverso, piu’ frizzante e immediato, bene poiche’ una norma non scritta ma rispettata dei weblog e’ di dare credito agli autori,per quel post e il suo omologo dell’anno scorso la mio compagna di viaggio in veste qui di ghost writer ha dato un apporto incommensurabile, che dico anche un po’ encomiabile. Eh si’ perche’ quel viaggio iniziato qualche anno fa continua rendendo tutto piu’ intensamente bello, insieme.
siamo tutti piu’ buoni (e non e’ neanche Natale)
mi sono accorto quasi casualmente che un nuovo filone si affaccia tra i libri che ho letto recentemente tra cui : Il bene comune, L’amore e’ la killer app, How to be good e sto finendo L’arte della felicita’. Non e’ che sia diventato un buono, o peggo un buonista e comunque ci sono affinita’ ma anche differenze notevoli tra quei testi, tuttavia una riflessione mi torna in mente : quanto sia importante “imparare” e soprattutto mettere in pratica certi principi. Mi ricordo il primo giorno di servizio civile, io mi occupavo di ambiente ma nello stesso comune c’era questo gruppo di “educazione alla pace”, la mia prima reazione e’ stata ah ok, sono i classici illusi idealisti. Pensandoci ora sono sempre piu’ convinto che quel tipo di formazione sia indispensabile, ok uno potrebbe pensare che non debba essere la scuola a fornirla ma la famiglia, salvo il fatto che la casa puo’ anche essere un laboratorio delle cose da non imparare su quel tema. Per cui non importa se dai libri, dalle persone che ti sono vicine o lontane, ma e’ inutile parlare di pace nel mondo se non si inizia a coltivarla per primi.
gli ingredienti giusti
Per la prima grigliata che volete organizzare a casa, ci vogliono gli ingredienti giusti. Intanto si diversifica e non ci si limita solo su quello che andra’ cotto sulla griglia: non si sa mai che la carbonella presenti un’ostinata resistenza all’innesco, inoltre cosi’ si viene incontro ai gusti anche dei non carnivori. Quindi dopo un cocktail fruttoso analcolico, via alle torte salate, pizzette e focaccine , , verdurine e insalata di riso (beninteso: tutto preparato a mano).Poi sotto il sole e il fumo e fuoco della carbonella, che innescata da legnetti e corteccia aromatica si produce in una temperatura infernale, vai di salamelle, costine e spiedini, a chiudere doppia torta e gelato. musica fornita da ipod, spettacolo da valentino rossi, buoni amici e il gioco e’ fatto con piena soddisfazione.
il tempo non basta mai
L’elenco delle cose da fare in quattro giorni lontani dall’ufficio era forse troppo ambizioso, certo e’ che poi se alcune sono collegate tra loro e al primo posto si mette: formattare e reinstallare il pc di casa con 90 Gb di dischi quasi pieni si capisce che la cosa non puo’ essere troppo rapida. Comunque l’operazione di formattazione e ripartire da capo, con relativa aggiunta di memoria RAM e masterizzatore DVD da soddisfazione
il tempo fugge , 20 giorni senza postare senza neanche accorgersi, che dire, sicuramente la mia assenza non e’ dovuta alle ferie, ci vuole ancora un po’ e poi comunque non saranno ferie, semmai diciamo lavori alternativi.
centro di gravita’ permanente
quando ci sono turbolenze o turbamenti non serve molto quel velo di calma e tranquillita’ di superficie, occorre semmai che la forza esca da dentro con la sua dignita’. quando tutto ruota e gli impegni si moltiplicano e ti senti tirato da varie parti da vettori centrifughi, dovresti chiederti dove e’ il tuo centro di gravità.; per come la penso io per reggere per molto, molto tempo, affrontanto tutte le sfide di ogni giorno, piccole o grandi che siano, il perno puo’ essere solo uno, anzi Uno. molto ben piantato in terra ma che si estende verso il cielo. Attorno a quello ci puoi costruire tutti gli altri ingranaggi e moti ed essere sicuro che tutto scorra con consapevolezza, energia e amore.