le vent nous portera’

un bel calo della temperatura… ma per lo meno il cielo ancora terso e il ricordo, che come per tante cose si ravviva non appena ci si accorge della mancanza, di un autunno tra i piu’ caldi. Le giornate in giro in camicia a fine ottobre, le domeniche in giro in campagna mentre si raccoglie il riso e il sole si fonde con il dorato dei campi e l’aria e’ piacevolmente calda e un senso di gentilezza ti avvolge

so long and thanks for all the road

Lo sapevamo: non poteva durare per sempre.
Eppure quanta strada abbiamo fatto insieme, momenti unici e (ir)ripetibili e tanti ricordi, da soli le levatacce alla mattina per prendere l’aereo delle 7 o in compagnia come al tour di Ani nel 2001 tra Rimini, Firenze e Roma e Roma, all’ Elevatore, dove mi ricordo non ti sei tirata indietro: io te e 5 ragazze tutte in una volta.
E quando ti ho caricata di pesi e bagagli alle terme o con il set di batteria della mia migliore amica? o portando a casa amici che avevano settimane di cose con loro sfidando le leggi della fisica ?. Certo ci sono stati momenti difficili, come quando mi stavi dicendo: “mah non sento quel solito beep” e ti sei beccata la sbarra in fronte, oppure quando mi avevi fatto capire che avevi bisogno di un controllino e ti sei piantata davanti all’ingresso del parcheggio con tutti dietro che dovevano entrare. Non ti sono mai piaciuti i panettoni: hai sempre preferito il pandoro. Ti ricordi quando pensavo che avessi un po’ di raffreddamento e ti sforzassi inutilmente e tu caparbia invece spingevi quel panettone padano ben lievitato ? o tre anni fa ad Antibes dove quando si e’ di fretta si sbaglia e il panettone basso e gnecco provenzale ti ha regalato una targa come gli orologi fusi di Dali’?, che tenerezza essere tornati li’insieme la scorsa estate, il tuo canto del cigno quando gia’ sentivo un po’ la pesantezza degli anni passati.
Dopo quasi otto anni e 142.000 km, ciao ciao cara macchina e grazie per tutta la strada insieme.

something new, something old

Provo sempre una certa soddisfazione quando riesco a scrivere un programma, niente di trascendentale, visto che non sono un programmatore. pero’ riuscire a risolvere un problema e ad automatizzare qualcosa che altrimenti porterebbe via tempo e’ apprezzabile. La mia specialita’ sono programmi che prendono un file in un formato, fanno un po’ di parsing e li trasformano in un formato idoneo per essere letti da un altro applicativo. Dati i miei limiti mi sono sempre mosso con i linguaggi basic, e ora ho fatto in Visual Basic Express 2005 un programma che alimenta di dati un celebre software di analisi tecnica . La cosa buffa e’ che tutto sommato, il programma per quanto usi ftp, .net, internet, la versione 2005 dell’ ambiente di programmazione e la versione 9 dell’applicativo, non e’ molto diverso da quanto avevo fatto dodici anni fa con il televideo, qbasic e la versione 2 dell’applicativo in DOS: tutto cambia e niente cambia.

catch up

mai come quest’anno la ripresa del lavoro ha settembre e’ stata viscosa. Ci deve essere un’indicatore che ponderi il numero di giorni di ferie consecutivi per la mancanza o la sporadicita’ degli stessi nel periodo precedente e determini la massa inerziale che rende le cose piu’ difficili. Poi si riparte e non si riesce a stare al passo neanche con l’aggiornare il blog con i racconti di viaggio, qui ci vorrebbe una biforcazione che permetta di continuare a scrivere post inutili, come questo, in parallelo a quelli che richiedono un po’ piu’ di tempo e forse sono piu’ utili a chi capita su questo sito, come quelli sui viaggi, ce la si puo’ fare, devo convincermi.

GTD w/2do lists

ovvero fare le cose che sono sulla lista delle cose da fare…
In questa settimana di ferie “domestiche” ero partito con la mia solita listona di cose da fare divise in cinque categorie, riguardandola ora vedo che ne mancano svariate all’appello come fatte. Che dire forse dovrei leggere meglio i consigli su come fare le to-do list, o forse non fare la lista , fare e basta. Come attenuanti generiche invoco il fatto che con >30 gradi in casa non e’ che si riesca ad essere molto produttivi, infatti le cose piu’ creative o che comunque richiedono piu’ disciplina sono quelle mancate. L’altra cosa, e non e’ una novita’, e’ che se c’e’ un qualche impegno preso con altre persone mi riesce piu’ facile non “mancare alla parola data” piuttosto che su cose che mi sono fissato da solo. Ma poi forse alla fine anche un po’ di sano ozio e ritmi rallentati hanno il loro perche’ e quindi l’importante e’ non farsi troppe paturnie, a maggior ragione in ferie.

la supervenditrice

pomeriggio d’estate ,caldo torrido, i nostri eroi si avventurano in brianza alla ricerca del divano perfetto (TM) l’unico che possa insinuarsi nel ventre del soggiorno ovale creando vibrazioni positive. Avvistamenti nei vari saloni di arredamento facevano puntare dritti ad un mobilificio, e qui una volta entrati veniamo accolti da una donna, che dico una venditrice, di piu’… con i suoi boys . studiano il disegno che portiamo e ci propongono subito alcune soluzioni ed ecco compare il fortunato divano, con tutte le sue curve e i materiali pregiati che lei ci decanta, la lavorazione a mano e su misura, il senso di esclusivita’ e di prestigio che promana dai tessuti, e che dire della seduta con i bottoni che fa tanto trend ? La tizia infarcisce di valenze emozionali l’acquisto, il divano come luogo di abbraccio conversazionale dove si fa ritorno alla sera dopo lunghe giornate di lavoro profittevole, per non parlare dei complimenti per le infradito della mia ragazza o di come sembriamo teneri, eh deve essere da non molto che state insieme… c’e’ ancora del tenero.
Il disegno esclusivo, guai a fotografarlo o solo a ricalcare la sagoma, protetto da brevetti imponderabili, insomma l’esclusivita’ del prodotto, della qualita’. Lascia ai boys gli aspetti tecnici, i disegni e quelli commerciali, e qui fresco di corso di tecniche negoziali vedo i vari stratagemmi : le condizioni speciali che gia’ non si potrebbero fare, ma vediamo di fare uno sforzo, ma solo per oggi, la tecnica delle concessioni sul prezzo a scalare.
Ritorniamo dopo un confronto in un altro paio di posti, quando manca poco alla chiusura, per concludere l’acquisto. Sara’ che non andavamo alla cieca, sara’ che abbiamo trovato il posto subito mentre la ricerca di altri luoghi brianzoli sembra una caccia al tesoro, sara’ che la sagoma del divano entra come un guanto nel disegno dell’ovale (e comunqu verra’ fatto su misura da rilevo in loco) e che il tempo per scegliere e’ una risorsa scarsa ma ora habemus una lezione di vendita efficace e per natale il divano che volevamo.

34 C 93 F

col recente caldo tropicale, ecco una buona occasione per ricollegare al pc un circuito che avevo fatto un annetto fa’ . certo mi manca ancora l’interfaccia per il publishing della temperatura della stanza da dove scrivo via web (credeteci o no ma qui si va ancora a 56k dialup) comunque il grafico delle ultime ore con due pc accesi in lan e’ una linea piatta tra i 32.5 e 34 gradi C . Allo stesso tempo un altro termometro nello stesso locale mi segna in media tre gradi in meno… mah chissa’ quale sara’ il piu’ affidabile. nel dubbio spengo entrambi i pc e mi dedico ad altro.

Trieste surprise

A volte le città ti riservano sorprese: l’immagine di Trieste che avevo era fredda e distante, sarà perche’ ci sono stato qui alcune volte per lavoro tipicamente in inverno, arrivarci ieri sera, dopo cinque ore di macchina da milano sicuramente mi ha fatto percepire la distanza, ma poi … affollamento di macchine e gente sul lungomare, arrivati nella citta’ spazi architettonici recuperati (c’e’ una mostra su Wharhol che inizia sabato) , e ancora gente, giovani, bar e pub pieni, insomma atmosfera da posto di vacanze. L’hotel Miramare e’ piuttosto hi-tech : lampade Artemide (Tolomeo e Tizio) in camera, dove c’e’ anche un flat da 23” con jukebox mp3, uso del grigio post-industriale, e wi-fi via tin che scopro avere un roaming con vodafone, quindi ricevuta la password sul mio cell posso bloggare (aggratis spero) e controllare le ultime e-mail. comunque per il lato sorprese, arrivare nell’hotel all’una di notte e sul mare che e’ proprio di fronte vedere ragazzi e ragazze che fanno il bagno tranquilli e giocosi, risvegliarsi la mattina (tu tutu tututtutu) e vedere alle sette signori anziani già sul lungomare e che fanno il bagno… e’ tutto un ciclo.

God is in da house

captato con le mie ben note facolta’ di peripheral ear in ufficio, dove una collega telefona ad un collega portoghese :

Hello, i’m xxx, is there Jesus ?, i need to speak urgently to him…