da tempo immemorabile avevo voglia di un bel giro nelle Langhe, e seppur si possano attraversare facilmente in macchina, il fatto di camminare a piedi nei sentieri costeggiati dai vigneti, fare sosta in alcuni prati all’ombra di alberi che danno ispirazione e ristoro, tirar fuori dal cestino il piatto e le posate e assaporare piatti tipici, accompagnati dai vari Roero Arnais, Barbera, Dolcetto ha tutto un altro gusto. Questo e’ il “portè disnè“, una camminata enogastronomica che si snoda tra Montà e Canale. E poi volete mettere il piacere meritato che da un bel gelatino o una fragolata dopo un tratto assolato?

mi sa che sono cascato nel tunnel del tormentone, nel mio lettore cd e’ praticamente in loop da qualche giorno la traccia 5 del disco dei The Darkness : love is just a feeling, sono gia’ entrato anche nella fase cerchiamo di capire come e’ fatta e mi sono anche scaricato un tab secondo me ben fatto, gia’ so che prima che riesca a suonarla il mio interesse sara’ scemato, per ora mi consolo con il dolore al polpastrello per il bending al 17esimo capo dopo anni di polvere sulla chitarra

il tempo passa e ora che mi riloggo con blogger.com mi trovo un’interfaccia ben diversa, ah le sorprese… Il problema e’ che ultimamente il tempo e’ veramente poco eppure ce ne sarebbero di cose interessanti da riportare, ad esempio il fil rouge che unisce le vacanze di Pasqua 2004 in Provenza, ad Arles dove Van Gogh dipinse molte opere (tra cui il famoso ponte), con il viaggio dell’anno scorso ad Amsterdam per ammirare le opere di VG nell’omonimo museo e il fatto che a meno di un anno di distanza sto scrivendo giusto nuovamente dalla citta’ costruita attorno ai canali.

Ma questa volta non si tratta di turismo, e’ duro lavoro.

per riprendere il blog cosa c’e’ di meglio di un post remoto, in questo momento sono ad Atene, per lavoro ma con la speranza di ritagliare qualche momento per darmi un’occhiata in giro, per ora sono sopravvissuto a turbolenze aeree e taxista che non sapeva dove andare ma ha quasi pensato di centrare un bus a piena velocita’, non avro’ visto tutta la vita scorrermi davanti agli occhi ma una buona parte, ora invece tutto ok e c’e’ anche il sole…

in questi giorni dalle mie parti, verso le 9PM il cielo assume sfumature di azzurro notevoli, come carta da zucchero illuminata dall’interno, come una pittura ad olio, luminosita’ accesa, colori vividi, brezza frizzante, primavera.

Pur essendo ormai assuefatti da attentati che si svolgono tuttavia “lontano” come in Israele o in Iraq , un attentato in Europa delle proporzioni di quelli avvenuti stamane a Madrid sorprende e addolora, almeno per quanto riguarda me, anche per un paio di motivi ulteriori:come pendolare, l’idea che sul treno che magari prendo da anni ci possa stare una bomba non e’ proprio un buon modo di iniziare una giornata, in secondo luogo e’ ben fresco il ricordo del viaggio a Madrid all’inizio di quest’anno e la stazione Atocha e’ proprio vicino al museo Rejna Sofia e al Parque del Buen Retiro, e colpisce con la sua facciata d’altri tempi.

questo blog si prende una vacanza, eh si’ perche’ finora e’ andato in vacanza solo quando ci andava il suo autore, ora rivendica il diritto ad un po’ di evasione, vagabondaggio, magari per un weekend, magari per un periodo piu’ lungo, spera di tornare con un qualche cosa (di interessante, se gli riesce) da dire. ciao ciao

la disciplina considerata separatamente dal resto puo’ risultare in qualcosa di freddo e forse pointless, inserita in un insieme di valori etici, a supporto magari della ricerca della perfezione assume un certo fascino, almeno questa e’ l’impressione che mi ha fatto l’Ultimo samurai Invero se non la cultura dei samurai ma la disciplina zen, in anni passati aveva suscitato il mio vivo interesse, rendendomi presto conto pero’ della distanza che c’e’ da percorrere forse per noi occidentali, tanto facilmente etichettabili come razionali quanto disponibili al compromesso o a sfuggire le vie troppo dritte.

ci sono ancora, non mi sono trasferito su un’isola deserta e senza possibilita’ di connessione, pero’ come dire le pause servono, anche se della settimana scorsa ne avrei fatto a meno, comunque i’m back e si guarda avanti.

Ho appena scoperto un clever hack nel programma che uso da una vita per fare analisi grafiche che consente di automatizzare una serie di passaggi a basso valore aggiunto. Ero gia’ pronto a rispolverare il visual basic per creare quanto non sembrava possibile fare direttamente, ma gli anni in cui conoscevo interagivo con la struttura in formato binario dei file di Metstock come Neo in Matrix sono un po’ lontani e poi, va bene le gioie della programmazione ma non c’e’ motivo di reinventare la ruota se ne si trova una gia’ abbastanza rotonda.