no, non sono partito per un’altra vacanza…solo che uno dei momenti migliori per bloggare : le ore da pendolare in treno sono state convertite in pisoli recupera sonno per attutire l’impatto del ritorno al lavoro, ammappa che sonno.

Lanzarote pt. 2

Inizierei dicendo che Lanzarote e’ una piccola isola vulcanica nelle Canarie. Questa matrice vulcanica e’ ben visibile : scenari che oscillano tra la luna e l’ariziona, crateri e massi che sembrano appena stati eruttati anche su alcune spiagge, per trovare l’apice nel parco vulcanico di Timanfaya dove si puo’ fare un giro in pullman tra la parte vulcanica piu’ recente (sei anni di eruzioni nel 1700) ed anche una piccola escursione su cammello. Le dimensioni dell’isola sono tali per cui noleggiando una macchina si raggiungiono facilmente tutti i punti e le distanze massime sono piuttosto spannometricamente 70 per 30 km. All’interno su strade che si snodano e a volte sembrano le classiche strade USA senza fine si trovano piccoli paesini. Le coste e le spiagge sono interessanti e piuttosto diverse l’una dall’altra. Essendo l’isola piuttosto battuta dal vento, la parte piu’ “turistica” e’ a sud, nella zona piu’ riparata, qui ci sono le spiagge di Puerto del Carmen (Playa Grande, Los Pocillos, Matagorda), grandi, ben attrezzate, di sabbia nera Sempre a sud e un po’ piu’ piccole e di sabbia bianca quelle di Costa Teguise. Ancora a sud ma verso l’estremita’ occidentale Playa Blanca con spiagge bianche non molto grandi e li’ vicino, dopo aver fatto un po’ di fuoristrada, le spiagge di sabbia bianca di Papagayo. Il tratto sterrato fara’ pensare se ne vale la pena ma direi proprio di si’ sabbia chiara e spiaggia riparata, molti arrivano anche in barca rendendo a volte un po’ troppo affollato. Risalendo verso nord, sulla parte orientale vicino a Orzola, delle deliziose lagune, con sabbia bianchissima, riparate dal vento e acqua trasparentissima e bassa per parecchi metri. Girando attorno alla punta dell’isola e nella zona nord c’e’ la spiagga di Famara, dove il vento soffia in maniera piu’ impetuosa che mai.

Lanzarote pt.1

Immaginate il nero della roccia lavica, tormentata, o di quella piu’ rossastra e ferrosa, nella loro plasticita’ o ridotte a sabbia e sabbia anche bianca, bianchissima e fine, con un mare che passa dal blu intenso allo smeraldo chiaro di alcune calette. La quasi totale assenza di erba verde, per questo forse il verde contorna stilisticamente le porte e i serramenti della maggior parte delle casette, stagliandosi su un bianco che sotto il sole diventa quasi abbagliante. Sole e vento, in alcuni casi come una frusta che sferza di sabbia smerigliatrice, in altri piacevolmente rinfrescante. E l’opera di un artista, un architetto che ha saputo coniugare la forma con la natura, lasciando un’impronta marcata sul territorio. Se ci riuscite potreste avere un’idea seppur approssimativa di Lanzarote.

Prossimamente, su queste pagine alcuni appunti di viaggio, che spero potranno risultare utili a chi magari vorra’ seguire i nostri passi o giusto per soddisfare un po’ la vostra curiosita’.

l’unico aspetto positivo del mese di agosto e’e che ci metto 45 minuti invece che un ora e mezza per arrivare in macchina da casa mia in ufficio, per il resto il caldo di ieri (e di troppi giorni a questa parte) e’ veramente probante

funerale in abito da sposi
mi ha colpito la vicenda dei due giovani sposi di firenze, morti mentre erano in luna di miele in messico. Ci vorrebbe Gramellini qui per commentare, come fece in passato casi nei quali ti sembra veramente che il destino sia bizzarro e crudele. O forse abbia un disegno e un intreccio che la nostra mente non riesce a cogliere. Perche’ come in questo caso due persone che hanno impegnato la loro esistenza a favore di persone con problemi, e che proprio in questa attivita’ si sono conosciute e si trovano in viaggio, una metafora per altro del viaggio di una vita insieme, spensierati debbano terminare la loro esistenza, almeno, per chi crede. terrena. Forse puo’ consolare pensare che avevano raggiunto una completezza nel loro cammino, che avevano dato molto agli altri e che stavano bene insieme, che questa perfezione fosse troppo per questa terra. Di fronte al mistero le parole sono vaghe e forse inutili comunque, piu’ importante vegliare, perche non sappiamo ne’ l’ora ne il giorno… e vivere ogni giorno con pienezza.

[geek mode] Riprendendo il ciampapproccio alla programmazione (vai, ricicla codice, non leggere i manuali) , solo dopo un po’ di orette di sbattitesta e tentativi vari e bizzarri mi sono accorto che usare come nome di colonna in una tabella di MS Access da interfacciare via web un apparentemente innocuo “note” produce effetti devastanti. Ovvio che esiste una lista di reserved words e per chi mastica un minimo di SQL una colonna che si chiami WHERE o SELECT non sara’ gradita, fine. Apparentemente note non e’ un nome di colonna valido ( o se volessimo essere spaccacapelli, non accetta l’UPDATE e genera un noto e fastidioso errore 0x80040E14 ).Comunque alla fine risolto il tutto, tutti i miei nomi di colonne dubbi ora finiranno in z: notez, cittaz, salkaz, e come sempre vedere un piccolo programmetto che funziona a dovere da la sua soddisfazione. [/geek mode]

la tentazione di rimanere sotto il lenzuolino mentre fuori una pioggia decisa e costante risuonava e’ stata forte, ma alla fine ha prevalso il senso del dovere per quanto, obiettivamente, la gran parte delle attivita’ di ufficio soprattutto se e-mail driven potrebbero essere svolte dovunque, ma fino a quando il telelavoro non un’alternativa effettiva tocchera’ sfidare il maltempo e pendolare

Molto spesso l’abitudine rallenta l’imparare cose nuove, un esempio classico sono i software, si conoscono alcune funzioni e solo quando l’urgenza di capire qualcosa di inusuale non e’ soddisfabile con i soliti modi si cerca un’alternativa, personalmente sono convinto che il metodo generalemente funzioni, soprattutto considerato che non ho mai letto un manuale di un software, preferisco un approccio usability/ipertestuale. Comunque avendo a disposione un po’ di tempo, si possono raccogliere i frutti delle piccole scoperte ed eventualmente condividerli.

Questa riflessione nasce dopo aver scomposto una registrazione audio di 75 minuti in 35 single tracce, manualmente con SoundForge (creando dei delimitatori e copiando/incollando le singole aree), per alla fine scoprire che esiste un fantastico comando “Create Region / Extract Regions ” che fa lui tutto in automatico. Ho prontamente aggiornato una della pagine piu’ lette su questo sito, i tips per la conversione da MD a CD. Un documento che per altro necessiterebbe di un update piu’ consistente