col cielo nero che c’e’ fuori e i fulmini orizzontali, qui a Milano mi aspetto che passi l’Estremo direttamente da Twister per fare delle ricerche
e via per un’altra giornata di lavoro, oggi idealmente un po’ piu’ light e gia’ si intravede la luce alla fine del triduo di demo
giornata masssssiccia, demo all day, e praticamente no stop dalle 11 alle 17, potrei far mia la battuta di wall st. : lunch is for wimps, in effetti non ho mangiato nulla e sento che sto quasi per svenire, per non parlare della voce che sta andando via, poi i clienti italiani hanno il loro stile, arrivano sulla postazione e cominciano a schiacciare di qui e di li’ mettendo a rischio screen costruiti con pazienza e dedizione, touching is believing.
ed eccoci qui in uno scatolozzo blue puffo a fare demo di prodotti tecnologicamente avanzati, in quel di Ginevra, oggi clienti austriaci, schvizzeri e greci, ale’
sarebbe stato bello conoscere i segreti della perfetta accensione della carbonella per la grigliata, ma dopo vari tentativi utlizzando svariati dispositivi naturali, chimici e igniferi assortiti i nostri eroi sono riusciti nell’intento e hanno gustato delle succulente salamelle e spiedini in una valle dove il silenzio e il verde regnano sovrani, bello e rigenerante, ora giusto il tempo di un’altra valigia e domani si riparte per lavoro fuori dal bel paese.
Intrecci,parte 2 : Il doppio dei tuoi anni.
Mi ha colpito una cosa detta da mio padre oggi : io ho il doppio dei tuoi anni.
Ci stavo pensando e la prima volta l’ho sentita da una mia amica, quattro anni fa, sua mamma aveva il doppio dei suoi anni e lei comunque ne aveva cinque meno di me. Al di la dal fatto matematico e che questo momento capiti una volta sola c’e’ una semplice osservazione, cosi’ semplice che forse sfugge : ho l’eta’ di mio padre quando io sono nato.
In un mondo lineare, se avessi un figlio ora potrei trovarmi tra lo stesso numero di anni che mi separa dalla mia nascita, nella situazione di mio padre.
By the way, quella mia amica, oggi stesso, mi scrive di aspettare un bambino.
Intrecci,parte 1 : Londra, Ani e Dan.
La prima volta che sono stato a Londra era nel 1999, per quanto possa sembrare strano non avevo idea di cosa aspettarmi, sicuramente non ne ero particolarmente attratto. La sera che arrivo, Ani DiFranco era in concerto allo Shepherd Bush, mi sarebbe piaciuto andare a sentirla, avevo solo un suo disco e non l’avevo ancora vista dal vivo, ma non avevo idea di come raggiungere il posto e se ci fossero biglietti.
Ani ha collaborato con Dan Bern producendo un suo disco, Fifty Eggs, lui ha aperto dei suoi concerti.
Dan Bern a Londra 2003:aggiudicato.
Nel mentre che aspettavo aprissero le porte mi sono fatto un giro nella libreria Foyles, che e’ proprio davanti al Borderline : primo libro nel quale mi imbatto : 31 Songs di Nick Hornby, dove una delle canzoni che lui include nella lista e’ proprio You had time di Ani (una delle mie preferite). Ho letto rapidamente quel capitolo e puo’ essere che l’idea che mi sono fatto sia solo superficiale, ma mi ha lasciato perplesso l’accento che lui mette sul fatto che una storia ormai finita narrata in quel modo sia propria di una relazione tra due donne (attribuendo cio’, come dire, alla “leggerezza” e gentilezza della tragedia). A me non sembra, o meglio, non c’e’ nulla necessariamente che lo faccia capire, l’inglese poi e’ una lingua sufficientemente ambigua in certi casi o magari Hornby dispone di informazioni ulteriori,chi puo’ dirlo…
Dopo, un altro libro che vedo e’ Refeer Madness di Schlosser, un atto d’accusa contro la fobia nei confronti della marijuana e delle droghe leggere negli USA, proprio lo stesso termine lo abbiamo trovato mentre traducevamo una canzone di Ani : Evolve.
Dan poi sale sul palco e tra le altre canzoni ne fa una : Jail che parla di uno che finisce in galera proprio perche’ gli trovano dell’erba bbuuona.
un geek come me non poteva lasciarsi scappare la possibilita’ di bloggare dall’aeroporto di Heathrow da una postazione wifi con un notebook con Centrino. Inoltre avrei anche una scheda wifi nel fondo della valigia, pero’ non sono cosi’ geek da disfare la valigia e configurare la scheda per il mio palmare e vedere se la performance sia comparabile. Ancora poco e si torna a casa, bye bye Londra.
Direi che gia’ possiamo mettere la prima crocetta sul concerto #1 : Dan Bern al Borderline , ieri sera, Londra.
Concerto molto bello, il Borderline come atmosfera mi fa venire in mente il Barrumba a Torino, piccolo, a livello substradale, Dan era accompagnato dalla band, che mi e’ sembrata decisamente carica, il bassista (che gia’ lo aveva accompagnato in qualche brano nel tour acustico l’anno scorso ha sempre l’aspetto sognante e in pieno trip, il batterista (cassa rullante e due piatti, aveva un tiro micidiale) e il tastierista con tanto di notebook Mac mi faceva venire in mente il pianista di linus. Avevo qualche dubbio che la band potesse spegnere un po’ l’energia di Dan, averlo visto solo, a Gallarate l’anno scorso mi aveva fatto molta impressione, invece no, l’insieme funziona molto bene. Alcuni brani dal nuovo cd Fleeting Days e classici come Tiger Woods o Jerusalem, l’impressione come dire’ chiarissima ehm e digitale…
Questa penso sia la mia ottava volta a Londra nell’arco di quattro anni, sempre soggiorni brevi, al massimo tre giorni e nella maggior parte per lavoro, pero’ anche in questo caso, se possibile (e con vantaggio anche per l’azienda) mi piace abbinare un giorno o una mezza giornata da turista, ed e’ come un mosaico, ogni volta ci sono posti dove mi piace ritornare come Covent Garden, o Denmark St. la strada dei negozi di strumenti musicali e aggiungere qualche nuovo tassello, questa volta e’ stato il museo Tate Modern con i suoi spazi ampissimi, piaciuto, direi forse anche piu’ del Moma a NY per restare in tema. Highlights londinesi : numerose pulzelle con l’ombelico fuori contornato da panzotta piu’ o meno strabordante, abbondanza di sandali e infradito (fa decisamente caldo e, strano ma non impossibile. c’e’ il sole) e mi sembra un discreto incremento dall’ultima volta che ci sono stato (luglio 2002) di gay e locali a loro dedicati