alcuni dati essenziali : km guidati ieri :610 in piedi dalle ore 5.50 e andati a dormire stamane alle 03.30, sveglia oggi alle 06.50, in piedi in stand dalle 08.00 demo a ripetizione e mi sta quasi andando via la voce quasi piu’ che al concerto del Boss di ieri… pero’ tutto meravigliosamente bene, a dopo
bloggo da Montecatini dove stiamo testando lo stand per il convegno dell’ Assiom, ma ancora poche ore prima e si andra’ in quel di Casalecchio di Reno per il concerto di Springsteen… yummm
noto con rammarico che il sito per fare gli stortrooper e’ chiuso, pero’ ne ho trovato uno con gli omini del Lego ancora piu’ personalizzabili, wow
tra le tante cose che volevo imparare c’e’ come smanettare con Macromedia Flash e oggi ci sto dando dentro abbastanza, ed e’ bello quando si riesce ad unire un interesse personale col lavoro, in questo caso si tratta di modificare una presentazione esistente in modo togliere l’aspetto interattivo e farla andare selfrunning per essere vista su uno schermo wallpaper e magari tradurre dei passaggi in italiano. Piuttosto che iniziare from scratch questo piccolo hack di capire, pasticciare e modificare e’ l’approccio che preferisco per iniziare ad addentrarmi in nuovi territori di coding
E’ sempre un po’ con spirito d’avventura che si va ad un concerto di un artista che non si e’ mai sentito prima, magari qualcuno te ne ha parlato bene pero’ non sai precisamente cosa aspettarti, non l’ho fatto molte volte, per PJ Harvey e Rickie Lee Jones, o Cristina Dona’ anche se in questo caso almeno una preview l’avevo avuta. Diciamo che in questo caso forse la scintilla che mi ha fatto decidere pera andare a sentire Dan Bern a Gallarate e’ stata un passaggio della biografia dove si dice“With an electrifying stage presence, Dan’s been described as “a big guy in boots with a six-string and a flat-top who hits the stage like a freight train,” singing “songs that grab you, wrap you up and spit you out with your jaw ajar.” E in effetti il ragazzone sa tenere bene la scena con canzoni come bozzetti rapidi (come quelli che lui disegna di sua mano nell’ultimo disco) di immagini di viaggi e di incontri, anche italici (da San Gimignano a Roma) come se fossero delle foto digitali: rapide per cogliere l’attimo senza troppe elaborazioni, specialemnte se suonate unplugged schitarrando sulla chitarra, descritta giustamente da analize come molto da battaglia.
C’e’ una notevole dose di ironia e divertimento in quello che canta e non ha paura di affrontare temi anche scomodi (come quando post 11/9 dice in una canzone che chiunque conosce uno che conosce uno che conosce uno che si pensa che forse sia un terrorista, beh quello e’ un terrorista pure lui) o comunque non scontati come il rapporto con Dio oppure canzoni con nomi e cognomi, come quando canta una parodia dei Beatles dove a mano a mano si aggiungono ai quattro da Kurt Cobain a Neil Young passando per Springsteen e altri ancora. Al concerto mi sono anche preso il suo ultimo disco e mi piace anche come sound ,irrobustito semmai fosse necessario dalla band. Certo (anzi certo certo certo uhm certo si certo) sto ancora capendo cosa dice nei testi pero’ e’ una piacevole esplorazione e una voce schiettamente folk, nel senso di storie e immagini prese dalla vita di ogni giorno e forse proprio questa e’ l’impronta che lascia
ah pero’, mi sono distratto un attimo ed e’ passata una settimana senza bloggare, troppe cose da fare e poi come dire, se anche per il weblog si puo’ usare una metafora musicale, beh le pause tra le note sono a volte necessarie quanto le note stesse
back home again e un po’ di cose da riordinare, da pensare, da pianificare. Inoltre, ci sarebbero un po’ di concerti in giro che non mi dispiacerebbe vedere, ma solo per quello di Springsteen la cosa e’ sicura e il biglietto gia’ in mano. In ordine :
Dan Bern : 11 ott. a Gallarate
Bruce Springsteen : 18. ott Bologna
Norah Jones : 31 ott. Milano
Coldplay : 18 novembre, Milano
Michelle Shocked : 16-20 novembre tba
decisamente molta carne al fuoco…
io penso che se c’e’ una cosa che non dobbiamo mai smettere di fare e’ imparare, e non parlo solo di formule, di linguaggi di programmazione, di tecnica, parlo di espandere sempre piu’ in profondita’ la nostra comprensione di quello che ci sta attorno, di collegare le cose, di capire dove siamo e dove vogliamo andare, magari scoprendo di esserci gia’, di farlo insieme con le persone che ci accompagnano in questo viaggio. per questo mi sembra di poter ragionevolmente trovare similitudini tra cose apparentemente lontane.
half of learning how to play is learning what not to play (Ani DiFranco : up up up up up up)
sometimes you get more information than what needed: part of learning is to take just what you need (G.R. la nostra trainer mentre spiegava il bootstrapping di una curva zero coupon)
momenti di perplessita’ si alternano a calcoli vari, era da tempo che non scrivevo cosi’ tanto, appunti che mi ricordano quanto sono disordinato e poi non capisco quasi quello che ho scritto, in effetti alcune cose forse sono molto piu’ semplici di quanto sembrano pero’ sfuggenti, tipo gli swaps, mah probabilmente appena vedro’ la luce tutto mi sembrera’ ovvio, per ora ho un leggero mal di testa
ah e c’e’ anche un tocco di vintage nell’usare calcolatrici come la HP 19B per calcolare ratei o rendimenti