almeno oggi in ferie pantalone molto sportivo e sandalo tecnico, ale’
andare oggi al lavoro vestito da pinguino milanese della finanza(completo scuro, camicia bianca, cravatta almeno arrotolata in tasca) per meeting con clienti, tornare indietro per meeting annullato e riproposto a mezzogiorno (di fuoco) e fare viaggio di ritorno su treno in ritardo di mezz’ora in scompartimento con finestrini bloccati e aria condizionata che non va e’ stata un esperienza al limite della fusione, meno male che io grazie al cielo reggo piuttosto bene il caldo.
Certo che nel frattempo pensavo ad alcuni vantaggi che le ragazze hanno in questo periodo : sandali, infradito, canottiere sono tutto sommato proponibili anche in un contesto di ufficio, e il risultato (ok saro’ di parte) gradevole alla vista almeno speaking generally, ribaltando la cosa invece il risultato mi sembrerebbe generalmente oscillante tra il ridicolo ed il truzzo, ripeto sto parlando di un contesto di ufficio “serioso” non se si e’ in spiaggia o magari in certi lavori “creativi”. O forse e’ tutta una questione di “marketing” e semplicemente il nostro occhio non e’ abituato alla cosa
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sofferenza supplementari…
ho iniziato ad assemblare il mio nuovo pc, quello vecchio ormai ha fatto il suo tempo ed e’ troppo instabile, mi da soddisfazione, proprio come per la filosofia della moto custom, metterci mano e curare i dettagli e dove non ci sono opzioni, crearle, tipo l’altro giorno trapanare il case (case fighetto con sportello trasparente) per piazzarci le rotelle pivottanti
guidare nella notte e trovare la mattina il parabrezza tappezzato di zanzare assortite, eh si’ l’estate nella pianura padana non perdona, le zanzare abbondano e colpiscono subdole e malefiche. Anche se mi ricordo che probabilmente la volta che ho visto piu’ zanzare in assoluto e concentrate non era qui, tra le risaie del vercellese e del novarese ma poco dopo aver attraversato il confine della california ed entrando in oregon : colonne verticali di sciami zanzarosi incredibili, da lontano sulla higway li potevi vedere e quando ci passavi in mezzo in macchina sentivi skshch skshic certo non so se fossero cosi’ fameliche come le nostre
alla luce di quelle parole capisco ancora meglio il significato di The River, una delle canzoni a mio giudizio piu’ belle di Springsteen, anzi per lungo tempo se qualcuno mi avesse chiesto quale fosse la canzone che mi piaceva di piu’ avrei risposto senza dubbio quella, ora non che abbia cambiato idea, solo che riconosco che non esiste un best of ever. Mi piace il realismo della canzone, non e’ una favola ma come una storia che si srotola con i suoi momenti belli in passato filtrati dalla nostalgia e la durezza della vita in primo piano, certo e’ amara e forse quello e il gusto che per lungo tempo non disdegnavo forse perche’ ancora non avevo a notion deep inside that ain’t no sin to be glad you’re alive finche’ lei non mi ha aperto gli occhi.
E’ allo stesso fiume dove vanno i due, dove si tengono stretti, dove tutto e’ nato e dove le cose sono vive. E’ lo stesso fiume che e’ inaridito quando la vita con i suoi imprevisti, eh on the account of the economy e il fatto di “perdersi per strada” ha consumato i loro sogni.
Ecco e’ proprio quello il messaggio principale di Bruce che mi attrae da quando l’ho sentito la prima volta e ho cominciato a capire cosa voleva dire, avro’ avuto 16 anni: i sogni, quella cosa che ha il potere di farti rimanere giovane, quella cosa per la quale sai che dovrai sudare, e se sei fortunato ci arriverai, forse no, ma tu sai che non puoi mollare per inseguirli e realizzarli, solo alla fine saprai come e’ andata la tua storia.
e qui ora il fiume scorre forte…
That’s where I wanna go tonight,
I wanna go to that riverside,
I wanna find that river of life,
I wanna find that river of love,
I wanna find that river of faith and that river of hope.
Tonight I wanna go to that river of transformation where you can go and where you can be changed, but you gotta work out it, that’s right.
I wanna go to that river of saintification, where all life graces and blessings can fall down upon you like rain, but you gotta work out it.
I wanna go, I wanna go to that river of resurrection where everybody get a second chance, but you got to work out it.
Tonight I wanna go to that river of sexual healing and companionship.
I’m not bullshittin’ back here!
But you just don’t stumble on to those things, you don’t find those places by accident, you gotta seek them out and
search afternon, and that’s why we are here night, after night after night after night after night because you can’t get to those things by yourself, you gotta have help.
But that’s where I wanna go tonight and I want you to go with me, because I need to go with you, that’s why I’m here…
Esattamente.
grazie ad un mail quotidiano della mailing list italiana su Bruce Springsteen che dice cosa e’ successo nella storia di Bruce, mi ricordo che l’11 di giugno di 14 anni fa ero a Torino per il suo concerto allo Stadio Comunale, posso dire che sia stato il mio primo “vero” concerto, una vagonata di gente, bellissimo, il fatto di esserci andato con amici ed esserci persi nel casino, ritrovati all’uscita, ingannato l’attesa nel frattempo che partisse un treno, essere arrivati a casa alle 6 del giorno dopo…
quasi non mi ricordavo la quantita’ di luce che filtra dalle tende nella mia “sala macchine” a casetta, la mattina…confido sia fonte di buona ispirazione, cosi’ in generale